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domenica 10 giugno 2012

Aria di vacanze.Isola di KOS

Raccolta di notizie e ricordi di viaggio su
KOS
Il giardino dell’Egeo. L'isola di Eolo il dio dei venti

E' inutile portare cappelli in valigia. A Kos è difficilissimo mantenere un cappello in testa. 
  A sud est, tra le coste frastagliate dell’Asia Minore, emerge Coo. Quest’isola è chiamata "il giardino dell’Egeo" per la sua natura verdeggiante. La natura lussureggiante con i tradizionali villaggi, le immense spiagge lambite da acque cristalline, e i suoi tesori archeologici fanno si che la terra natale di Ippocrate risulti la più preziosa fra le isole dell’arcipelago greco.Con una superficie di 290 kmq. e piu di 112 km. di coste, Kos e' la terza isola del Dodecanneso.
Nell’antichita', è stata chiamata "Isola dei Beati"’, perche' si credeva che vi abitassero dei ed eroi. Dicevano che Coo e' “dolce, privilegiata, circondata dal mare…’’ ed ancora “corculum mundi’’, cioe' piccolo cuore del mondo. Galeno sosteneva che il suo clima era il piu' temperato della terra. In effetti Coo e' particolarmente dotata dal punto di vista climatico: il suo clima e' ritenuto tra i migliori del Mediterraneo, insieme a Rodi e Creta. Gli inverni sono miti e le estati, grazie ai venti di Nord-Ovest che soffiano durante i mesi estivi (“meltemia”, venti etesi), sono lunghe e non eccessivamente calde. Ha un’atmostera limpida e la sua grande eliofania durante tutto l’anno ed i caldi autunni le donano un periodo prolungato per la balneazione (da Maggio a Ottobre). Famosa per aver dato i natali a Ippocrate, considerato il padre della medicina, Kos e' oggi meta turistica ambita perché mantiene un fascino particolare derivato dal miscuglio dell'oriente ed dell'occidente. cfr. http://www.mondogreco.net/kos.htm 
 
                                                                  Kos. agosto 2011. Tramonto da Psalidi
La mitologia narra che i tre giganti di Phoebos, Kinnas e Kios siano fuggiti su quest’isola dopo che erano stati sconfitti nella grande battaglia tra dei e titani. Si crede che Ercole si sia stabilito qui per qualche tempo dopo le dodici fatiche. Qui avrà un figlio, Thesssalos (futuro re di Kos) con la figlia del re, rapita da Ercole per sfuggire alla cattura ordinata dal re Eurypilos.
La Storia
   Kos fu abitata fin dall’epoca preistorica; i primi a stanziarvisi furono i Cari, che le diedero il nome di Caria o Caris. I Dori colonizzarono l’isola nell’XI secolo a.C. e nello stesso periodo venne invasa dai Persiani, che furono cacciati della Federazione Ateniese 21 anni più tardi. L’isola di Kos fiorì nel IV secolo a.C., in particolar modo dopo che venne fondata la nuova capitale nel 366 a.C., nella stessa zona in cui sorge oggi la città di Kos. Dopo una breve dominazione da parte di un comandante persiano, l’isola attraversò un nuovo periodo di forte sviluppo sotto la protezione di Alessandro Magno. Sfortunatamente le sue biblioteche ed i tesori vennero depredati durante l’epoca romana, ma Kos ritrovò la prosperità con l’Impero Bizantino.
  Più tardi l’isola cadde sotto il controllo dei Veneziani, che la cedettero ai Cavalieri di San Giovanni nel 1306, i quali persero la loro supremazia 200 anni dopo a causa dell’invasione turca. L’Impero Ottomano governò Kos per circa 400 anni, fino a che ritornò sotto l’influenza italiana nel 1912.
Durante la Seconda Guerra Mondiale venne conquistata dai Tedeschi [L'eccidio di Coo, o eccidio di Kos, fu una crimine di guerra perpetrato dall'esercito tedesco ai danni del Regio Esercito italiano. Terminata la battaglia di Coo, svoltasi nell'omonima isola greca nell'ambito della campagna del Dodecaneso, circa un centinaio di ufficiali italiani, tra cui il comandante Felice Leggio, vennero fucilati in rappresaglia alla resistenza offerta durante gli scontri. L'avvenimento è stato citato dal giornalista Franco Giustolisi nel suo libro L'armadio della vergogna, dopo la scoperta di un armadio contenente incartamenti relativi a crimini compiuti durante la guerra da nazisti e da fascisti. Più diffusamente la storia è stata descritta nel libro Kos, una tragedia dimenticata di Pietro Giovanni Liuzzi]
Kos venne unificata alla Grecia ufficialmente il 7 marzo 1948. Oltre alle varie catastrofi causate dalle invasioni straniere, l’isola soffrì molti danni legati agli eventi naturali, come i devastanti terremoti che la colpirono nel 142, 469, 554 e 1933.

Kos.agosto 2011. Museo archeologico. Ippocrate
Ippocrate, “il Padre della Medicina”
                                             L ’isola di Kos è rinomata nel mondo come terra natale di Ippocrate (460 a.C.), chiamato “il padre della medicina” poiché la elevò allo status di scienza, liberandola dal dominio di sacerdoti e stregoni, catalogando per la prima volta i medicinali, le diagnosi e le terapie. Fino ad oggi il Giuramento di Ippocrate è considerato la sua opera più importante, che lo rende la mente più eccelsa nel campo. Ogni estate, durante il festival di Hippocratia, questo testo viene letto una volta la settimana nell’Asclepieion, un tempio in onore del dio della guarigione Asclepio, sito archeologico più importante di Kos. L’Asclepieion era l’ospedale più famoso dell’epoca, dotato di acqua minerale per curare le malattie della pelle e per offrire terapie spa; inoltre è giunto fino a noi il platano di Ippocrate, il più antico albero di tutta Europa, sotto le cui fronde si crede egli insegnasse ai suoi discepoli. Nelle vicinanze sorge l’Istituto Internazionale di Ippocrate di Kos, un’associazione riconosciuta a livello mondiale impegnata a trasmettere i principi della medicina (Centro Congressi, Biblioteca di Ippocrate e Museo di Medicina)
Il museo, che è stato da poco aperto al pubblico, espone pezzi legati ad Ippocrate, come ad esempio busti, libri, monete e francobolli.
L’istituto ospitò nel settembre del 1999 le prime Olimpiadi Internazionali di Medicina (organizzate dalla Società di Storia della Medicina di Glasgow, 100 anni dopo le prime olimpiadi di Atene del 1896), che si tennero nell’ambito del trentacinquesimo Congresso Internazionale di Storia della Medicina, tenutosi a Kos.
   
Kos.agosto 2011. Piazza del Platano. Il platano di Ippocrate (in realtà il platano ha 600 anni ed è considerato il platano più vecchio d'Europa) che sorge nello stesso luogo, secondo la leggenda, e sul ceppo originario del platano sotto la cui ombra insegnava Ippocrate.
  Usi e costumi 
  Gli abitanti di Kos rispettano con cura gli usi e i costumi dell’isola, specialmente nei villaggi dove le antiche pratiche non hanno subito influenze dal mondo occidentale. I balli, la musica folk tradizionale e le canzoni accompagnano ogni occasione, incluse le feste patronali, i matrimoni e tutti gli eventi organizzati dalle istituzioni culturali locali. Su iniziativa del Centro Culturale, il festival di Hippocratia si tiene ogni anno nella citta di Kos, da luglio a settembre; il programma comprende esibizioni di quadri, sculture e fotografie, spettacoli teatrali, letture di poesia, concerti e performance di gruppi di ballo locali. Durante i mesi estivi, il Giuramento di Ippocrate viene pronunciato ogni sabato all’Asclepieion.

Ad Antimachia, il carnevale viene tradizionalmente festeggiato con una processione mascherata guidata da un “kokhala” – una testa d’asino che apre e chiude le bocca. Le festivitΰ dell’Assunzione della Madonna, il 15 agosto e della Sinassi dei Dodici Apostoli, il 30 di giugno, si celebrano con balli folk tradizionali, esibizioni di musicisti locali, pietanze tipiche e vino.
A Mastichari, le feste patronali di san Giovanni, il 29 agosto e santa Nikita, il 25 settembre, si tengono ogni anno accompagnate da capra bollita e vino; durante il Festival del Miele, alla fine di agosto, si celebra una festa tradizionale dove i visitatori possono assaggiare dolci a base di miele.
A Kardamena si tengono ogni anno le due grandi feste patronali di san Giovanni, il 29 agosto e della Vergine Maria, l’8 settembre; durante i mesi estivi ha luogo il festival di Alasarnia, che prevede esposizioni di quadri e fotografie, balli tradizionali, concerti, spettacoli teatrali, seminari scientifici, gare ciclistiche e di scacchi.
A Kefalos si celebra il carnevale con una processione mascherata; le festivitΰ religiose di san Paraskevi, il 26 giugno, Assunzione della Madonna, il 15 agosto e san Giovanni, il 29 agosto, sono accompagnate da sagre in cui viene servita capra bollita e riso pilaf.
Nel villaggio di Pyli, il carnevale si celebra con una processione mascherata, una parata di carri e la lettura di versi satirici.

Museo Archeologico
  Il museo archeologico, che si trova nella città di Kos, al lato del mueo c’è la Torre con l’orologio e il Palazzo del Circolo, il museo ospita sculture ritrovate durante la spedizione archeologica italiana, dopo il devastante terremoto del 1933. Inoltre sono esposte due collezioni, una di vasellame preistorico e oggetti in metallo relativi ai primi stadi dello sviluppo della citta di Kos e l’altra di suppellettili del periodo romano; qui si trovano anche statue dei periodi ellenistico e romano, rinvenute durante gli scavi di Odeum, di cui la piu importante è quella di Ippocrate, che risale al IV secolo a.C. Da non perdere la collezione di mosaici provenienti dalle abitazioni romane.
 Kos.agosto 2011. Museo archeologico. Statua del dio Hermes
   
Kos.agosto 2011. Museo archeologico
  
In alto nella teca: Pallade Athena, accanto la dea Artemide.
  
  
 Kos.Agosto 2011.Vista del Museo e della torre della Moschea di Defterdar dal bar dell’agorà
Architettura
 Le case in pietra bianca con i tetti piatti, le porte e finestre dai colori vivaci sono tipiche dello stile architettonico di Kos, così come gli stretti viottoli lastricati. L’architettura dell’isola mostra i segni dell’influenza degli stranieri che la invasero a più riprese, come ad esempio le fontane e le moschee musulmane e gli edifici risalenti alla dominazione italiana e veneziana in particolare. Gli esempi più significativi di architettura tradizionale sono i villaggi di Asfendiou, Pyli, Kefalos ed Antimachia e i vari mulini che punteggiano l’isola, rendendo il paesaggio ancora piω affascinante.
Siti Archeologici di Kos
 Nella città di Kos i monumenti antichi sono suddivisi in tre aree: gli scavi del porto, dell’area centrale e del’area occidentale. I reperti della prima area venuti alla luce dopo il terremoto del 1933 comprendono la stoa- porticato classico-(IV o III sec. a.C.), il santuario di Eracle (III sec. a.C.), il piccolo santuario, il doppio santuario di Pandimos  e di Afrodite Pontia, l’agora ed infine il celebre Platano di Ippocrate di cui è rimasto solo un ceppo. Nell’area centrale sono presenti ritrovamenti di un insediamento miceneo di età geometrica. Quest’area presenta una costruzione con interessanti  mosaici (III sec. d. C.), l’antico Stadio (II sec. d. C.), le terme occidentali (II-III sec. d. C.),  il Ginnasio Xistou, il Ninfeo (III sec. d. C.), la casa del rapimento di Europa con l’omonimo mosaico, l’Odeon romano, l’altare di Dionisio e la casa romana restaurata.
 Gli scavi del porto sono stati i primi da noi visitati. Ci siamo entrati subito dopo aver attraversato la strada dalla fermata dell’autobus presso il porto. All’ingresso del sito c’è una piantina con spiegazioni. Si può uscire  da uno degli altri ingressi al sito, di cui uno è proprio a piazza del Platano, dalla quale si accede alla Fortezza dei cavalieri. Ci si può inoltrare subito per le stradine del centro dove è facilmente raggiungibile il museo archeologico,di fronte all’Agorà, in piazza della Libertà. Più tardi dopo aver passeggiato ancora siamo tornati alla fermata dell’autobus rimandando ad altro giorno la visita al Platano di Ippocrate e alla Fortezza. Gli scavi archeologici del centro e l’odeon sono più distanti dagli scavi del porto, è comodo raggiungerli in bicicletta o in auto. La zona archeologica ovest è circondata da nuove abitazioni e sembra trascurata. L’odeon romano si è conservato meglio rispetto agli scavi. L’ingresso all’odeon è sempre aperto, anche di sera.
 
  
Kos.Agosto 2011. Scavi dell'area portuale.
 Kos2011.Gli scavi dell'area portuale da piazza del platano.

L’Odeum romano, che si trova nella città di Kos, risale al I o II secolo d.C. e veniva utilizzato per le competizioni musicali o per le sedute del Senato. L’Odeum ha 14 file di panche in marmo, di cui 9 sono state restaurate e il pavimento all’entrata dell’orchestra era decorato da mosaici che purtroppo non sono giunti fino a noi.
 
  
   Kos.2011Odeon romano
Kos.Agosto 2011. Odeon romano di sera
  
KosAgosto 2011. Scavi archeologici dell'area centrale
          
In prossimità dell’Odeon vi è la chiesa di S. Giovanni Battista (foto sotto), che è situata all’ingresso dell’attuale cimitero. Originariamente, nei primi secoli cristiani, era un battistero, uno dei pochi rimasti intatti a Kos.  

  Asclepieion (Asklepion, Asklepieion), che si trova a 4 km a nord-ovest della città di Kos, in un bosco di cipressi e pini, è il sito archeologico più importante dell’isola e il più conosciuto fra i 300 Asclepieia di tutta l’Antica Grecia. Il tempio di Asclepieion, che si erge su una collina da cui si gode di una meravigliosa vista sulla costa turca, fu costruito nel luogo in cui sorgeva il santuario di Apollo Ciparisso. Il luogo prende il nome da Asclepio, figlio di Apollo (dio della medicina), protettore della salute e della medicina.  Gli scavi effettuati hanno provato l’esistenza di insediamenti umani fin dall’epoca minoica. Il tempio fu costruito nel IV secolo a.C., quando il culto di Asclepio venne diffuso a Kos; durante il II secolo a.C. venne allargato a causa dei nuovi fedeli che vi si recavano per la sua fama, dovuta soprattutto alla scuola di medicina fondata da Ippocrate nel V secolo a.C. Qui i riti religiosi erano ufficiati dai sacerdoti del dio Asclepio, chiamati Asclepiadi, che facevano anche da medici ai fedeli, impegnati a pregare e a seguire nel contempo diversi tipi di cure.
Il sito archeologico di Asclepieion consiste in tre livelli; per accedere al tempio bisogna passare per il propylaia [I portici: Propilei. Il primo livello presenta resti di terme, stoa e vespasiani.] (il livello più basso), che conduce ad peristilio, a tre sezioni in stile dorico, dove si trovavano gli alloggi per i pellegrini. A sinistra del propylaia, nella parte orientale del tempio, ci sono le rovine dei bagni romani (thermae), che risalgono al III secolo d.C. e presentano ancora tracce di affreschi e mosaici. Attraversando il peristilio si giunge al primo piano, dove probabilmente si radunavano i fedeli durante le celebrazioni in onore di Asclepio, ossia i Grandi Asclepieia, che si tenevano una volta ogni quattro anni. Più avanti si trova la parete frontale del secondo livello, decorato da nicchie per statue, fontane e lavabi.[Il secondo livello conserva resti di un tempio precedente ad Asclepio (III sec. a. C.), l’altare di Asclepio o di Apollo Kiparissiou (IV sec. d. C.), resti di un tempio di Apollo (III sec. d. C.);] Il muro con le nicchie dove erano esposte le statue decorative, delle quali oggi sono visibili solo alcuni busti, è stato completamente ricostruito. Sul lato destro delle scale c’è un piccolo altare con la base inscritta, che serviva da piedistallo per la statua di Gaio Stertinius Xenophon, il medico personale degli imperatori romani Tiberio, Claudio e Nerone. L’altare di Asclepio, la parte più antica del tempio, risale alla prima metà del IV secolo d.C. e presentava probabilmente sculture decorative, opera di Praxiteles. A destra dell’altare c’è il tempio di Asclepio (Tempio B), un distilo ionico in antis (portico a due colonne). La base della statua di culto è giunta fino a noi ed è inoltre possibile osservare un’apertura nel pavimento della navata centrale, utilizzata probabilmente per porre al sicuro denaro ed oggetti sacri. La cosiddetta “casa dei preti” si trova invece dietro al tempio e risale al III secolo a.C., ma fu danneggiata in seguito al terremoto del 142 d.C. e ricostruita in seguito. A sinistra dell’altare c’è il tempio romano di ordine corinzio del II secolo d.C., in parte ristrutturato più tardi dagli Italiani e dedicato ad Apollo, il padre di Asclepio. Alla sua sinistra ci sono le rovine di un edificio che aveva probabilmente fini comunitari; dietro al tempio, invece, si trova un podio semicircolare per le statue. Sul retro dell’altare c’è una scala che conduce al terzo e ultimo livello, inizialmente circondato da un peristilio con colonne in legno, che fu sostituito nel II secolo a.C. da un esemplare più pregiato in stile dorico. Alle spalle del peristilio si trovavano gli alloggi, costruiti in epoca romana, per i pazienti che si recavano qui. Il grande tempio periptero dorico di Asclepio, costruito nel II secolo a.C., si trova al centro del terzo livello; purtroppo i Cavalieri di San Giovanni rimossero molte sue parti per la costruzione di altri edifici, lasciandolo così in uno stato di totale abbandono. Nel terzo livello si trova anche una stoa ellenistica. L’Asklepio di Kos era conosciuto nel mondo greco antico grazie alla fama di Ippocrate e alla presenza di numerosi medici rinomati per le loro capacità professionali. I malati che si presentavano al santuario supplicavano aiuto ed erano ammessi solo se venivano reputati degni dai sacerdoti.

 Kos.Agosto 2011. Sito archeologico Asklepion                   
L’Asklepion si raggiunge dalla superstrada [Unica arteria stradale principale che attraversa tutta l’isola] svoltando in direzione Platani (il villaggio greco-turco), e seguendo da lì le indicazioni. E’ un luogo bellissimo. Abbiamo percorso tantissimi gradini per passare da un livello all’altro, ma assolutamente non ce ne siamo accorti, forse presi dal meraviglioso spettacolo, o dalla magia di un luogo un tempo sacro. Dall’ultimo livello si gode un bellissimo panorama vista mare.
  Alasarna
 Nell’antica  Alasarna (Kardamena), vicino all’insediamento paleocristiano, c’è un complesso tombale che si può ammirare proprio all’entrata del sito archeologico. I ritrovamenti provano che il villaggio sopravvisse fino a metà del VII secolo e fu definitivamente abbandonato durante l’invasione araba guidata da Abul Aawar (654 - 655 d.C.). Nonostante non si conosca la totale estensione dell’area dell’insediamento, è evidente che la città si sviluppò in direzione est, a giudicare dalla posizione delle basiliche dedicate a Agia Theotita, san Dorotheus, sant’Eutychius e Presbitero Photinus. Gli scavi hanno portato alla luce le rovine di case che risalgono ad un periodo precedente a quello dell’insediamento paleocristiano.
  Il percorso da seguire non è  ben segnalato. C’è un’indicazione visibile solo quando si è già sul posto, oltre a quella posta fuori dal villaggio. Il sito è di fronte al mare e passa quasi inosservato. 
     Kos.Agosto 2011. Kardamena. Sito archeologico Alasarna 

Fortezze di Kos
Mura Medievali
 Le mura medievali, che circondano meno di un quarto della città antica, cioè la zona del porto e l’agorà, furono costruite tra il 1391 e il 1396 a triangolo ed il loro interno consiste di un solo recinto. In passato avevano cinque cancelli, di cui ne rimangono oggi solo due, quello di Foros e quello sul lato sud-orientale. Gran parte delle mura meridionali giunta fino a noi, cosi come un cancello decorato con stemmi di Heredia e Schlegelholtz, sul lato orientale; purtroppo solo una piccola porzione del muro settentrionale si e conservata, quella che fa da supporto al platano di Ippocrate. Sul lato meridionale si possono invece ammirare due piccole torri di forma rettangolare 
Fortezza dei Cavalieri di San Giovanni
La fortezza dei Cavalieri di san Giovanni, che in epoca passata veniva chiamato Castello di Narangia, si trova presso il porto della città di Kos, sorge su una penisola che racchiude il lato orientale del porto, in una posizione difensiva strategica. Con le sue dimensioni imponenti, questa fortezza é uno dei migliori esempi di architettura dell’epoca; da notare é che nelle vicinanze sono state rinvenute tracce di un insediamento miceneo.
La sua costruzione inizia nel 1463 e fu completata nel 1514, come dimostrano i vari stemmi araldici sulle sue pareti. Il materiale utilizzato proviene da edifici precedenti, incluse le antiche mura della città e il tempio di Asclepio.
Per accedere alla muraglia esterna da sud, bisogna attraversare un cancello con un fregio del periodo classico (blasone del Gran Capitano D’Amboise) e stemmi di san Giovanni. Le mura esterne sono fortificate, specialmente sul lato sud-occidentale, dominato dal cosiddetto “bastione di Del Carreto”; l’angolo nord-occidentale é protetto invece dalla poligonale “torre di D’Aubusson”, che si affaccia sull’entrata del porto ed é decorata da stemmi del Gran Capitano D’Aubusson, dell’Ordine di San Giovanni e da un’iscrizione italiana del 1503. Le mura interne, di forma rettangolare, sono anch’esse accessibili da sud, tramite un ponte levatoio; sono dominate da una torre ad ogni angolo, che porta gli stemmi di due Gran Capitani, Lastic e De Milly e sono decorate da iscrizioni antiche, epigrammi e bassorilievi. Qui si trovano garitte, merli, cortine e scale che si sono conservati fino ad oggi, cosi come le rovine di una chiesa bizantina. Il fossato, che circondava la fortezza e la separava dalla città, é stato trasformato in un’ampia strada nel 187. Anticamente il Castello era collegato alla terraferma nel punto dove si trova il Platano di Ippocrate con un ponte conservato tutt’oggi che scavalca il viale delle palme.
 
Kos. Agosto 2011 ingresso al ponte per la fortezza dei cavalieri da piazza del Platano, ponte e ingresso alla fortezza, vista del ponte dall'alto e dal basso. Interno della fortezza. In origine sotto al ponte vi era un fossato, oggi vi scorre la strada principale e la pista ciclabile che costeggia il porto.
            
Kos. Agosto 2011
La visita alla fortezza è possibile dal lunedì pomeriggio, in quanto il lunedì mattina l’ingresso è chiuso. L’interno ha il suolo ricoperto ovunque di reperti archeologici, è una bella passeggiata all’aperto e salendo si gode una bella vista sul porto dalle mura.
Fortezza di Antimachia
 La fortezza di Antimachia, con i suoi quattro lati e 45.000 metri quadrati di estensione, si trova su una collina ad un’altitudine di 150 metri e risale al XV secolo. Fu costruita su delle enormi pietre vulcaniche e le sue mura vennero portate a termine in tre riprese. Al suo interno e possibile ammirare le rovine dei granai, delle cisterne, di due chiese, una dedicata a san Nicholas e l’altra a san Paraskevi e quelle di alcune abitazioni. A giudicare dalle dimensioni della fortezza e dalla quantità di reperti dei numerosi edifici, si ritiene che la fortificazione avesse lo scopo di difendere la popolazione dell’intera area circostante.
 
Kos.Agosto 2011.Fortezza di Antimachia

Kos.Agosto.2011“FORTEZZA DI ANTIMACHIA” chiesa di Aghios Nikolaos (XIV secolo).esterno e interno.
 FORTEZZA DI ANTIMACHIA”.Chiesa di Aghia Paraskevi (XVIII secolo).interno.
  
 La fortezza di Antimachia  si raggiunge deviando a sinistra sulla superstrada che da Kos città conduce in direzione Kefalos, prima di giungere al villaggio di Antimachia. Svoltando all’indicazione si costeggia subito una base militare[6L’isola di Kos è piena di basi militari, e nei loro dintorni sono proibite le foto], e proseguendo per una stradina collinare si raggiunge questo luogo, arso dal sole.  Il sito è bellissimo e imponente, siamo entrati anche nelle due piccole chiese poste al suo interno, ma nel complesso è completamente abbandonato, all'interno della fortezza pascolano le capre, principale fauna dell’isola.

Kos città fu fondata nel 336 a.C., nello stesso sito di quella attuale, nella parte a nord-est dell’isola, si sviluppa attorno al porto in un intreccio di viuzze vivacemente animate che si ricongiungono alle caratteristiche moschee di Deftedar, in piazza della libertà, e di Hadji Hassan in piazza del Platano, dietro ai resti dell'antica Agora. Kos è  un misto di stili architettonici: antico, medioevale e moderno, sommerso nel verde. Larghe strade fiancheggiate danno un’atmosfera particolare. L’imponente Castello dei Cavalieri di S. Giovanni si trova nella parte orientale del porto ed è unito al resto della città con un ponte che attraversa il viale delle Palme. Accanto al castello e presso piazza del platano vi è il "Palazzo della reggenza", la cui costruzione risale all'epoca del governo italiano, oggi sede degli uffici giudiziari della polizia. Il comune di Kos preserva il centro storico cercando di trasformarlo in un’isola completamente pedonale. Nella città si possono trovare caffè-bar, taverne, negozi e locali notturni. 
 KOS. Agosto 2011. Kos Town Piazza della Libertà: Moschea di Defterdar e Agorà
 Kos Town Piazza della Libertà: torre della moschea di Defterdar Agosto 2011. Kos Town. Vista delle mura della fortezza dei cavalieri e del "Palazzo della reggenza".
 VILLAGGI DI KOS
Nell'isola di Kos troverete pittoreschi villaggi che vivono ancora nelle tradizioni tipiche, mantenendo usi e costumi del passato. Ecco una lista dei villaggi di Kos.
Kefalos ;KardamenaPyliAsfendiouAntimachia Zia; Mastichari.

    Il villaggio di Kefalos, si trova nella parte occidentale di Kos (a 43 km da Kos), era l’antica capitale dell’isola; oggi la maggior parte dei suoi abitanti si occupa di pesca.
Il villaggio è costruito su due livelli, nonostante la sua popolarità dovuta alle spiagge e alle acque cristalline, il villaggio ha mantenuto molto della sua autenticità con le case dipinte di bianco e i suoi vicoli stretti. Da visitare è la casa tradizionale di Kefalos, che contiene strumenti agricoli antichi; il vecchio mulino che domina dall’alto il villaggio e le rovine della basilica di Aghios Stefanos con pavimenti e colonne di mosaici che risalgono al VI secolo;  Kamari, il piccolo porto del villaggio, che è utilizzato per ormeggiare le barche da pesca. A Est del piccolo porto si trovano degli isolotti pittoreschi. Nell’area circostante ci sono molte attrazioni che meritano di essere viste, come ad esempio le rovine di Astypalea, la città natale di Ippocrate, padre della medicina moderna. A 7 km ad ovest di Kefalos, si trova il monastero di san Giovanni Thymianos; mentre a 2 km da Palatia c’è la grotta di Aspri Petra, dove sono stati rinvenuti reperti risalenti al Neolitico, che provano la presenza di tracce di vita umana fin dall’epoca preistorica. La spiaggia di Kefalos ha le acque più fredda dell’isola ed è famosa per le sua acque cristalline. Molte taverne che preparano pesce si trovano lungo la spiaggia attrezzata.
  Molto bello il vecchio mulino che domina il panorama sulla parte alta del villaggio, mentre sulla parte bassa vi sono molte spiagge. Graziosa e semplice nella sua vivacità la zona di Kamari, che è il porticciolo turistico sul lato costa sud di Kefalos.
 
 Kos. Agosto 2011. Kefalos
 
 
Kos.2011. Kefalos: vecchio mulino,vista panoramica sulla costa nord occidentale e chiesa fuori dal villaggio.
a seguire: Kos 2011. Kefalos.Costa sud: Porticciolo turistico di Kamari.
Kos.Agosto 2011. Kefalos:spiaggia e isolotto con chiesa di Aghios Stefanos, raggiungibile a nuoto. 
 

   Il villaggio di Kardamena è  la seconda località turistica dell’isola di kos e si trova a 30 km a sud-ovest della città di Kos e a 5 km dall’aereoporto, è un centro turistico con enormi complessi alberghieri, famoso per il vasellame fatto a a mano e un piccolo porto che offre un servizio di traghetti giornaliero per l’isola di Nisyros e Kos città. Proprio in questa area si crede che sorgesse la terza città maggiore dell’antichità, Alasarna (Alassarna). Nella zona del villaggio c’è il tempio di Apollo, l’antico Teatro e la Basilica paleocristiana di Aghis Theotita.  La vita notturna a Kardamena è ricca ed intensa. La sua spiaggia, attrezzata,  si stende dal porto del villaggio per oltre 3 km, essa ha una fine sabbia bianca ed acque cristalline color smeraldo.
 
Kos.Agosto 2011. Kardamena: sopra spiaggia; sotto dintorni.
 
 E’ un villaggio molto vivace  e pieno di negozi. Abbiamo spesso sostato sulla spiaggia vicino al 
porto e pranzato in uno dei disco bar di cui è piena la passeggiata lungo la spiaggia.

   Asfendiou è uno dei più attraenti dell’isola e si trova nella parte centro-orientale dell’isola, a 14 km dalla città di Kos, sui pendii del Monte Dikeon. E’ un tradizionale villaggio dell’entroterra che domina dall’alto il mare. Immerso nel verde é pieno di sorgenti d’acqua. Le case tradizionali e i vicoli stretti creano uno scenario bellissimo. Famoso per le opere artigianali dei suoi abitanti. Da visitare sono la chiesa dell’Assunzione della Madonna e le due basiliche paleocristiane di san Giovanni e Kapama, la chiesa di Asomaton Taxiarchon del XI secolo con un’iconostasi di splendida fattura. Fuori dal paese la Basilica paleocristiana di San Paolo. Asfendiou comprende anche i vicini villaggi di Aghios Dimitrios, Asomatos, Evanghelista, Zia, Lagudi dove si trova la Chiesa di Aghios Joannis tou Theologou costruita in mezzo alla roccia, e vicino è il villaggio di Aghios Gheorghios.

      Pyli, è situato a sud est della città di Kos, a pochi km ad ovest di  Asfendiou, alle pendici del monte Dikeos, il suo comune include le frazioni di Aghios Georghios e Aghios Nicolaos.  E’ possibile ammirare la chiesa di Analisi e il convento della Vergine Maria o passeggiare tra i boschi. A Pyli, si trova una leggendaria fontana dalle acque miracolose per le donne in età fertili.
  L’attrazione principale di Pyli è la tomba dell’eroe antico Charmylos, una costruzione semicircolare che consiste in dodici cripte identiche, del periodo ellenistico. Nel centro del villaggio si trova un’abitazione tradizionale aperta al pubblico, che ospita un’esposizione permanente di oggetti tipici, come ad esempio lampade, mobili e “krevatos”, il letto matrimoniale con una culla e un cassonetto sottostante. A 4 km ad est si trova il villaggio, ormai abbandonato, di Paleo Pyli, che sorgeva ai piedi del monte Dikeo, con una splendida vista sulla pianura e sulle spiagge vicine. I suoi siti d’interesse comprendono la fortezza bizantina che preserva, all’interno delle sue mura, una chiesa  della Presentazione della Vergine Maria al Tempio (Ypapandi), con i suoi affreschi risalenti al XIV secolo, l’iconostasi intagliata in legno e le antiche colonne, che probabilmente provengono dal santuario della dea greca Demetra, nella località di Kyparissi. 
  Kos.2011. Pyli.
Tomba dell'eroe antico Charmylos
     Girando per i dintorni abbiamo trovato la tomba dell’ eroe antico Charmylos. All’esterno la tomba è isolata, dietro però c’è una cappella illuminata solo dalla luce fioca delle candele. Ci ha accolto un vecchietto, sembrava centenario, il quale mi ha invitata ad accendere una candela e mi ha spiegato, con le sue reminiscenze d’italiano, che quella cappella era anche cattolica oltre che ortodossa. All’uscita il nostro ospite ci ha offerto delle prugne da un cestino, dolcissime!
nelle foto che seguono scorci del monte Dikeon e panorama sul mare dal monte. 
  
  

     Marmari è un villaggio costiero che serve anche da porto per Pyli, è una delle località turistiche più rinomate di Kos a causa della lunga spiaggia sabbiosa, percià qui sorgono molti hotel ed affittacamere, così come un maneggio dove è possibile cavalcare cavalli e pony. Le saline vicine a Marmari sono tra le più grandi del Mediterraneo e l’area circostante è il luogo di rifugio per molti uccelli rari.     
 Kos. Agosto 2011.Scorcio di una spiaggia in località marmari
     
   Zia si trova nei pressi del villaggio di Asfendiu, ed è anch’esso imerso nel verde e pieno di sorgenti d’acqua. Zia è un pittoresco paesino ad anfiteatro che sorge sulle pendici del monte Dikeo , pieno di negozietti e taverne che propongono cibi della loro gustosa cucina locale, e da cui si gode di una splendida vista, soprattutto al tramonto.
  
Kos. Agosto 2011. Zia: scorci del villaggio e vista panoramica sul mare e lago salato di Tigaki.
 L’isola di Kos merita una seconda visita soprattutto per rivisitare Zia. E’ in montagna, le stradine interne sono in parte ripide e quasi tutte strette, a parte la strada principale percorribile anche in auto, ricche di negozi, soprattutto fra gli stretti vicoli, nei quali si passa quasi a fatica (Le sue viuzze strette ricordano un pochino Positano, e per la posizione in alto sul livello del mare sembra quasi di raggiungere la cittadina di Erice da Trapani). Il 14 agosto si celebra l'assunzione di Maria in cielo. Santa Maria si festeggia il 15 agosto, ma la cerimonia religiosa si tiene la sera del 14. Dopo un leggero shopping per le stradine, abbiamo cenato alla taverna “OLIMPIA 2” dalla quale si godeva una bella vista panoramica. E’il più bel ricordo di cena a Kos.


 Antimachia si trova nella parte centrale dell’isola, a 25 km dalla città di Kos, è un tradizionale villaggio agricolo particolarmente famoso per i rimatori, musici, cantautori e ballerini e molto rinomato tra i turisti a causa delle sue spiagge pulite. La maggiore attrazione del villaggio è la fortezza veneziana, edificata dai Cavalieri di san Giovanni, al cui interno ci sono resti di due chiese di epoca post-bizantina, di cui una  dedicata a san Paraskevi; inoltre è possibile ammirare una casa tradizionale di Antimachia, con i mobili e gli oggetti originali recuperati dagli antichi villaggi circostanti. Il villaggio costiero di Mastichari funge da porto per Antimachia; da qui partono ogni giorno traghetti per l’isola di Kalymnos,  inoltre la taverne propongono pesce fresco ed altre specialità locali. 
   Nel villaggio di Antimachia è possibile visitare la casa tradizionale “TRADITIONAL HAUSE”, nella quale sono raccolti i ricordi della vita quotidiana degli abitanti fino agli anni 60’, quando la civiltà tecnologica è arrivata anche in questi luoghi, gli abitanti del villaggio, che si  pregiano di un circolo culturale molto forte, hanno voluto preservare i ricordi della vita di un tempo e tutti insieme hanno contribuito ad arredare questa casa tradizionale con ricordi di famiglia, comprese foto, e vecchi oggetti della vita quotidiana.
      
Kos. agosto 2011. Villaggio di Antimachia: mulino e casa tradizionale.

 Le spiagge di Kos
Nell'isola di Kos c'è una vasta gamma di spiagge sabbiose, spiagge di ciottoli, alcune organizzate che offrono ai turisti ombrelloni e sdraio, ed altre invece libere e incontaminate:

  Psalidi (1foto sotto.Agosto 2011),  è a 2 km dalla città di Kos, è una spiaggia di sassi vicina ad una località turistica con molti hotel.
 La zona è comoda solo per la vicinanza a Kos città, il mare è adatto solo ai surfisti, infatti questa per la balneazione, in totale relax, è la peggiore zona dell’isola per il vento forti e le correnti che rendono difficoltoso anche entrare in acqua, mentre  dall’altro lato dell’isola la situazione è diversa. Kardamena è la migliore, in quanto il mare è sempre calmissimo e i venti, che a Psalidi sono forti e freddi, qui sono piacevoli.
 Psalidi-spiaggia dell’hotel ramira beach

Tingaki, si trova nella parte nord-orientale dell’isola, a 12 km dalla città di Kos, è una delle spiagge  più belle e famose dell’isola per lo scenario arricchito dall’abbondanza di erba e fiori, con i suoi 10 km di lunghezza ed acque profonde e cristalline. Qui è possibile noleggiare lettini, ombrelloni ed attrezzature per gli sport acquatici. La zona circostante è una località turistica con  taverne, ristoranti, negozi di souvenir e bar.

 
Tingaki (foto accanto) vanta spiaggie di sabbia bianca dove crescono alberi e piante. Qui la zona è molto ventosa, come in quasi tutta la zona nord orientale dell’isola, e la balneazione adatta ai surfisti. 

 Paradise Beach è la spiaggia più popolare di  Kos, si trova nella parte sud-occidentale dell’isola ed è una spiaggia attrezzata sabbiosa, lunga e bella.
Per godere di questa spiaggia bisogna andarci molto presto per poter trovare posto al parcheggio.

 Mastichari (foto sotto, agosto 2011), è un borgo marinaro che si trova nella parte nord-occidentale dell’isola, davanti al villaggio dallo stesso nome, a 30 km dalla città di Kos, è una spiaggia di sabbia bianca e acque cristalline color smeraldo, con un piccolo porto, da cui è possibile imbarcarsi per le isole di Pserimos e Kalymnos. Nelle vicinanze ci sono molti ristoranti e alloggi a disposizione. Eccellenti taverne fiancheggiano la spiaggia. Famoso è  il festival del vino di Mastichari.
 
 Questa località è piacevolissima per le tante taverne tipiche sulla spiaggia, anche se la spiaggia è ricca di alghe secche.

 Marmari si trova nella parte settentrionale dell’isola, vicino all’omonimo villaggio di case bianche e alberi di palme, è una bella e lunghissima spiaggia sabbiosa, a 5 km da Pili, attrezzata di lettini, ombrelloni e materiale per gli sport acquatici. Nelle vicinanze ci sono molti complessi alberghieri, taverne, ristoranti e bar. A est di Marmari si trova un lago salato, prevalentemente secco in primavera, dove è possibile ammirare fenicotteri rosa.
 Anche in questa località, dove le spiagge sono molto ampie e ben attrezzate, con una buona balneazione (senza alghe), si trovano molte taverne, diverse però da quelle di Mastichari, perché hanno un’impronta molto più turistica.
 Fra Marmari è Tigaki si trova un lago salato.

  Lambi (Koubourno) è una spiaggia che si trova nella città di Kos, dalla quale si estende per 1 km dal porto, dove è possibile noleggiare lettini, ombrelloni e attrezzature per gli sport acquatici. Nelle vicinanze si trovano ristoranti e bar.
  Kardamena, che si trova nella parte meridionale dell’isola di Kos, è una spiaggia di sabbia bianca e dalle acque profonde e cristalline. Qui è possibile noleggiare lettini e ombrelloni; Nella zona circostante si trovano varie tipologie di alloggi, taverne e bar.
 Kamari, che si trova nella parte occidentale di Kos, ad 1 km dal villaggio di Kefalos, è una delle più belle e famose spiagge dell’isola. Le sue acque, le più fredde dell’isola e cristalline, sono ideali per fare windsurf; qui sono inoltre disponibili lettini e ombrelloni, così come molte taverne che servono piatti a base di pesce.
  Therma (in greco vuol dire caldo), che si trova a 13 km dalla città di Kos, nella parte sud-orientale dell’isola, è una spiaggia di sabbia nera dalle acque molto calde, a causa delle sorgenti che emergono dalle rocce vulcaniche sotto il livello del mare; proprio per questa ragione qui di solito è possibile nuotare fino ad autunno inoltrato. Ci si arriva proseguendo da Kos in direzione Psalidi e seguendo la strada fino alla fine (si ferma a Therma). Si prosegue poi per una discesa ripidissima in terra battuta. Si consiglia la permanenza in acqua per non più di 30 minuti trattandosi di acqua termale.
   Kos.Agosto 2011.Therma

 Tanta fatica per risalire a piedi da quella strada ripidissima, ma non torneremmo in questo luogo nella probabilità di un ritorno a Kos. Non mi sono immersa in quella vasca naturale piena di gente. Preferisco poca folla quando entro in acqua per la balneazione. Ho fatto il bagno a pochi  metri di distanza dalla calda piscina naturale, infatti accanto alla vasca calda la spiaggia è lunga e l’acqua è fresca, ma soprattutto è snobbata dalla gente che in fondo arriva laggiù prevalentemente per l'acqua calda. La lunga spiaggia affaccia sul lato occidentale dell’isola (sud-est).

Agios Fokas si trova nella parte orientale dell’isola di Kos. Subito dopo Psalidi.

Limionas è una piccola spiaggia che si raggiunge da Kefalos, porticciolo di pescatori, situata quasi sulla punta dell'isola sulla costa nord ovest. In zona c'è un solo ristorante-taverna-bar.

 

Kos. Agosto 2011. Limionas

 Cibo locale e bevande

Maiale Kavroumas (carne saltata in padella).
Moussaka (timballo di carne e melanzane) http://lafattoriadiassunta.blogspot.it/2012/06/moussaka-ricetta-dalla-cucina-greca.html
Suvulaki (spiedini di carne).
Ghiros (bistecca ai ferri  con aromi).
Feta (formaggio bianco forte).
Choriàtichi salata ( insalata di pomodori, cetrioli, feta, olive, cipolla e origano).
Zazichi (yogurt con aglio e cetrioli tritati).
Chondros (frumento macinato cotto nell’acqua o nel latte).
Chortopites (tortine di erbette).
Tiropitakia (sfogliatine di formaggio).
Sfogliatine con mizitra (tipo riccotta).
Miele di timo, formaggio feta, mizitira.
Loukoumades (frittelle dolci), chiacchiere, fagottini con ripieno di manddorle e di sesamo.
Ouzo (bevanda alcolica all’anice).
Metaxa (brandy locale dal gusto morbido).
Crasì (vino).

Ristoranti
Ovunque si mangia benissimo, qui di seguito quelli da noi visitati.
Kos town
-          una delle taverne lungo il porto, da “ANKORA”direttamente sul mare;
-          taverna “KRITI”, autentica cucina cretese. Il proprietario un simpaticissimo cretese a fine cena ci ha offerto allegramente l’ouzo, raggiungendoci al tavolo quasi ballando con bottiglia e bicchierini fra le mani. Ha brindato e bevuto con noi. 

s   Fra Psalidi e Kos town taverna "AKROGIALI" con tavoli sulla spiaggia
-          
Zia villaggio
-         taverna “OLIMPIA 2” dalla quale si gode  una bella vista panoramica
Villaggio greco-turco di Platani
-         taverna “ARAP” con cucina greco-turca
Villaggio di Mastichari
-         taverna “MAUROS” 

Foto varie:Kos.Agosto 2011.
 Kos.2011. Chiesa presso uno svincolo fra Lagadia e Paradise beach

  
 Kos.2011. Chiesette devozionali in miniatura lungo le strade
 
Kos.2011.Chiesette devozionali a Psalidi.

Queste chiese in miniatura si trovano presso i rivenditori di materiali edili, ma sono pesanti da portare in valigia.

  
   Kos.2011. Mulini 
 Kos. Agosto  2011. Una delle pale eoliche presenti sull'isola di Eolo.

Termini ed espressioni correnti in greco
Sì, no                                     =      né, òhi
Buongiorno                           =       kalimera
Arrivederci                            =       adìo, già sas
Signore/ra                              =       kìrie/kiria
Prego per favore                    =       paracalò
Grazie (mille)                        =       efkaristo (polì)
Non capisco                           =       den catalavèno
Buono                                    =        kalò
Asciugamano                         =       petséta
Guasto                                                      =       apotychìa
Asciugacapelli                       =       pistòlaki
Marito/ moglie                       =       sýzygo / gynaìka (pronucia = ginecà)        
Condizionatore                       =      μαλακτικό (pronuncia= malaktikò)                 
Telefono                                 =     τηλέφωνο (si pronuncia= tnéfono)

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Sitologia
www.in2greece.com/grecia/;
wikipedia.org.;

Suggerimenti: 
1) Prima di prenotare l'alloggio controllare le recensioni dei viaggiatori sul web;
2) Noleggiare l'auto in loco, valutando le varie offerte. I costi del noleggio auto variano considerevolmente nelle diverse agenzie e di solito le proposte in hotel sono sì più vantaggiose di quelle fatte prima della partenza in Italia, ma molto molto meno vantaggiose di altre offerte locali.
3) L'hall inclusive è uno spreco se si preferiscono molte escursioni alla scoperta dell'isola, e se si desidera gustare giornalmente i piatti della cucina locale nelle taverne tipiche, e a questo proposito, meglio non scegliere i locali  "troppo turistici" che offrono anche i piatti internazionali oltre a proporre piatti greci, ma prediligere la cucina tipica nelle taverne che servono esclusivamente piatti greci senza infiltrazioni straniere.

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