Il
patrimonio dell’arte dolciaria napoletana trova in parte le sue origini
dall’incontro con la cultura culinaria di altri popoli: pensiamo ai famosi
struffoli di antica eredità greca, ormai intramontabili sulle tavole napoletane
per i festeggiamenti di fine e inizio
anno come auspicio di abbondanza insieme alle compagne lenticchie, anch’esse
augurio di buon auspicio e di abbondanza per il nuovo anno.
L’arte dei dolci di Francia ha arricchito più di ogni altra la tradizione pasticcera partenopea la quale ha fatto proprie alcune tecniche imprimendogli però un proprio carattere: vediamo fra questi la pasta bignè, chiamata a Napoli pasta Sciu’ (choux) dalla cui tecnica di impasto sono derivate anche le Zeppole di S. Giuseppe.
E non scordiamo sua maestà il Babà… dire babà è quasi come dire Napoli… perché rimanda alla classica ”pasticceria napoletana”, ma trattasi però di eredità francese, sebbene l’origine vera e propria di questo impasto risalga alla corte del golosissimo re Stanislao di Polonia nel xviii sec.
Ancora troviamo le Graffe e le Brioche, e poi le piccole Madeleine, non molto conosciute come vip della pasticceria napoletana ma anch'esse appartengono alla pasticceria da forno di antica tradizione partenopea, sebbene non siano oggi diffusissime e proposte nella maggior parte delle pasticcerie locali come pasticceria secca.
L’arte dei dolci di Francia ha arricchito più di ogni altra la tradizione pasticcera partenopea la quale ha fatto proprie alcune tecniche imprimendogli però un proprio carattere: vediamo fra questi la pasta bignè, chiamata a Napoli pasta Sciu’ (choux) dalla cui tecnica di impasto sono derivate anche le Zeppole di S. Giuseppe.
E non scordiamo sua maestà il Babà… dire babà è quasi come dire Napoli… perché rimanda alla classica ”pasticceria napoletana”, ma trattasi però di eredità francese, sebbene l’origine vera e propria di questo impasto risalga alla corte del golosissimo re Stanislao di Polonia nel xviii sec.
Ancora troviamo le Graffe e le Brioche, e poi le piccole Madeleine, non molto conosciute come vip della pasticceria napoletana ma anch'esse appartengono alla pasticceria da forno di antica tradizione partenopea, sebbene non siano oggi diffusissime e proposte nella maggior parte delle pasticcerie locali come pasticceria secca.
Le
Madeleine, mi ricordano la nonna
materna, la quale le acquistava spesso in un vecchio biscottificio stabiese.
BISCOTTI MADELEINE
Occorrente:
8 uova;
250
gr. di zucchero;
250
gr. di burro (o margarina);
150
gr. di frumina (o fecola di patate);
300
gr. di farina tipo “00”;
1
cucchiaio di miele;
1
bustina di vanillina;
1
pizzico di sale;
1
cucchiaino di bicarbonato di sodio;
2-
3 cucchiai di zucchero a velo.
6
stampi per biscotti Madeleine da 12 incavi grandi (ci
sono diversi tipi di stampi per Madeleinette o petite Madeleine, con incavi più
piccoli).
Margarina
e farina q.b. per ungere gli stampi.
Ungere
e infarinare leggermente gli stampi per biscotti Madeleine (anche la parte
esterna l’incavo). Sciogliere a il burro in una pentola a bagnomaria (oppure al microonde a una temperatura non
troppo alta). Preriscaldare il forno a 200°. Lavorare, con una frusta, le uova intere con lo zucchero fino a ottenere
un composto bianco e spumoso. Aggiungere la vanillina e il miele, e ancora, un
cucchiaio per volta la frumina. Versare
lentamente, mescolando, il burro fuso raffreddato, e continuare con, un
cucchiaio per volta, la farina. Aggiungere 1 pizzico di sale e poco dopo il cucchiaino
di bicarbonato di sodio. Amalgamare bene e riempire gli incavi a conchiglia
degli stampi, precedentemente unti e infarinati. Infornare a 180-200° per 5-6
minuti. Sfornare, lasciar raffreddare e servire cosparsi di zucchero a velo.
Con questa dose
si ottengono 72 biscotti.
BUON ASSAGGIO DALLA FATTORIADIASSUNTA
Biscotti
Madeleine
Dosi
per 36 pezzi:
175
gr. di burro;
200
gr. di zucchero semolato;
100
gr. di fecola di patate;
125
gr. di farina di semola (rimacinata);
2
uova medie intere + 3 tuorli;
limone
freschissimo (non trattato);
q.b.
di burro o margarina per imburrare le formine.
Dosi per 72 dolcini:
350 gr. di burro;
400 gr. di zucchero semolato;
225 gr. di fecola di patate;
225 gr. di farina di semola rimacinata;
10 uova (4 intere e 6 tuorli);
limone.
Preparare
le farine già dosate e lavare il limone. Sciogliere il burro e lasciare da parte.
Prepare due pentole per la cottura a bagnomaria (una leggermente più grande
dell’altra). Riempire per 1/3 d’acqua la
pentola leggermente più grande e portare a ebollizione. Nella pentola più
piccola (senz’acqua) inserire le uova e
lo zucchero, e poggiarla sulla pentola con l’acqua in ebollizione. Con una
frusta (o anche uno sbattitore elettrico) lavorare uova e zucchero a bagnomaria
sempre mescolando finché l’impasto non sarà tiepido. Togliere dal fuoco e
continuare a lavorare il composto nella
coppa dello sbattitore fino a che sarà ben montato e freddo. Incorporare le
farine alla montata di uova e zucchero, e sempre mescolando aggiungere
gradualmente il burro liquido e a temperatura ambiente. Ultimare con la buccia
di limone grattugiata e con l’aiuto di due cucchiai (uno per prelevare
l’impasto e uno da utilizzare sotto l’altro per raccogliere le gocce
dell’impasto che tenderanno a colare) e riempire le formine per madeleine ,
precedentemente ben imburrate e infarinate (se si utilizzano le formine in metallo
antiaderente meglio imburrare e infarinare anche la zona circostante gli
incavi, perché nel caso in cui l’impasto dovesse fuoriuscire dal bordo potrebbe
attaccarsi tenacemente alla parte non imburrata. Non necessario però se si
utilizzano gli stampini in silicone).
Riempire tutti gli stampini e infornare in forno preriscaldato a 150° per venti
minuti circa. Si potranno servire anche spolverizzati di zucchero a velo e
conservare in una scatola di latta.
BUON ASSAGGIO DALLA
FATTORIADIASSUNTA
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